Da Punta Tre Valli al Bec Dauphin e al Barifreddo

Da Punta Tre Valli al Bec Dauphin e al Barifreddo

(Da Trèi Aval a Bèc Dauphin e â Barifréit")

di Guido Baret

Editrice GB Grafica Val Chisone

Vi sono delle persone che sanno tutto del paese e della terra, in cui sono nati. Anzi, "simplement ils sont son pays", direbbe De Vigny, sono il paese stesso, ieri, oggi. E magari domani, se è vero che un futuro di qualche dignità vien sempre fuori dal passato. Che dire, allora di questo libro? "Drant tout que l'autour - Guido Baret - es un d'aqui ome!", anzitutto che l'autore, Guido Baret, è appunto uno di quegli uomini, difficilmente rimpiazzabili in un paese, poichè sono il paese stesso. Da anni immemorabili lo hanno contemplato, esplorato, studiato, il loro paese; lo hanno carezzato come un cardellino carezza e scruta ogni giorno il proprio nido.

Da quando lo conosco - Barét - lui continua a voltare e rivoltare con amore l'immagine della sua terra: la Val San Martin, dov'è nato, a Lou Poumarée (Pomaretto). Ma in questo caso la terra di Guido Baret non è soltanto le quattro mura, le strade, i pendii di valle, tra i quali egli ha vissuto l'infanzia. No: la terra di Barét, quella che gli sta nel cuore, è tanto più estesa e articolata, poichè e il sistema delle valli convergenti, che da Lou Poumarée rimonta verso Prali, in cima a Val San Martin, e più giù s'innesta invece nella Val Prajalà, protendendosi verso l'alto fino a Sestrier e fino a Pinerolo verso la pianura. E' il quadro che si affaccia a colpo d'occhio in altri libri dell'autore: cito almeno "Së Trei Aval parlése ..." Se Punta Tre Valli parlasse ... GPF Graf. Valchisone, 1995).

Il suo paese vero è lì, tra Val San Martin, Val Prajalà, Val Péirouzo, dominata dalla Roccho Trèi Aval, che fa da spartiacque e da polo storico di riferimento dell'intero territorio. Lassù, infatti, alle Tre Valli, fino al 1713 passò l'antico confine Piemonte-Delfinato. E non a caso nel titolo del libro la Trèi Aval fugura in testa, e poi Bèc Delfin (che le sta di fronte, a nord) a Barifréit (che si erge a sud). Sono i tre "capisaldi (ce lo ricorda l'autore) del territorio che egli conosce ed ama. E di cui nel libro evoca gli aspetti naturali ed umani, storici e cronachistici, economici e religiosi, linguistici ed antropologici.

E' un quadro, che via via si tinge di semplice informazione e leggenda, di realtà e di avventura, in una scansione che passa in progressione da Val San Martino a Val Péirouzo a Val Prajalà: insediamenti abitativi, tipologie, arredamento domestico, lavpri stagionali, mestieri scomparsi, miniere, chiese, lingue, toponimi, nomi di famiglia e costumi ... Senza trascurare l'accostamento croce di Cristo - croce ugonotta.

Sono 146 pagine, illustrazioni nero e colore, elegante coperta in quadricromia, ediz. GB Grafica Valchisone. Ma - eleganza a parte - ricordate: siete curiosi di sapere come dicevano lassù al carradore, che teneva efficienti i carri? ... Beh, qui lo troverete. Così per maniscalco, fabbro, cestaio, arrotino ... Cercateli a pagina 136.

E poi talco e grafite e marmo ... Ma la sapete, la storia de "Li brigant d' Poumeifré"? E' a pagina 51, cercatela.

E buona lettura.

Sergio Arneodo