Biblioteca della Valaddo

Il Gran Paradiso

Ambiente
Italiano
Zanichelli
425
Villaretto
1980
132
Val d'Aosta
Visite: 1209
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ScarsoOttimo 

Descrizione

Il Gran Paradiso simboleggia bene la somma di significati che la montagna può avere per l'uomo: e l'uomo è certo l'alpinista col suo bagaglio di conoscenze e il suo fardello psicologico, ma è soprattutto il contadino, il pastore, l'operaio che della montagna fa un problema non di affermazione individuale ma di organizzazione sociale, e a volte di sopravvivenza. La cima facilmente raggiungibile toglie il senso di lontananza e d'inaccessibilità che è proprio di alte grandi montagne; ma ad esso fanno corona vette difficili e pareti verticali, ghiacciai tormentati: quasi un emblema di come facili apparenze rischino di nascondere un mondo di problemi. E così le valli frequentate d'estate si spopolano d'inverno, si pone il difficile problema della convivneza fra sviluppo turistico e esigenze del Parco Nazionale, attività tradizionali si perdono. Agli occhi di molti, certo del grosso pubblico, il Gran Paradiso è il Parco Nazionale: un'organizzazione che salvaguarda un angolo d'Italia perchè possa pallidamente ricordare cos'era, in passato, la natura in montagna. Ma Gran Paradiso è qualcosa di più e di meno al tempo stesso. E' più del Parco per la presenza dell'uomo , che vive fuori e dentro i confini di questo; meno del Parco per ciò che di necessariamente artificioso questo ha dovuto costruire per salvare la natura dall'uomo. Per questo motivo, il libro non fa del Parco il solo problema centrale: bensì lo vede come entità concreta che ha una sua rilevanza specifica nell'influire, elemento fra tanti, sulla vita di che gravita sul territorio. C'è storia, in questo libro, perchè le valli aostane e piemontesi sperimentano modi di vita legati anche alla loro storia; c'è geografia come tipo di conoscenza che può spiegare, volta a volta, problemi e interessi; e c'è tutta una dimensione naturalistico-scientifica che mira a rendere possibile una "utilizzazione" cosciente e integrata del Parco Nazionale. C'è storia-antologia sull'esplorazione e l'alpinismo: e si tratta di un gruppo che, per la sua conformazione, ha vissuto tutti i momenti storici di questa ricerca curiosa, dai viaggiatori inglesi dell'Ottocento all'alpinismo classico alle imprese esteme. E c'è una serie di stimoli e suggerimenti (itinerari estivi e invernali, punti d'appoggio, gastronomia caratteristica, schede che mettono a fuoco curiosità o problemi) che hanno immediata utilità pratica per il visitatore di questi luoghi. A tutto ciò serve da supporto l'apparato illustrativo che ha dato la precedenza alla documentazione di un mondo pastorale che va scomparendo e a un'iconografia antica sempre più difficile da reperire.


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