La Rivista

A Villaretto, oltre 30 anni fa, erano in molti ad essere appassionati di montagna. Escursioni e scalate si svolgevano sempre tra gruppi di amici e tra questi nacque l'idea di fondare un'associazione denominata "Club Alpino di Villaretto". Fece seguito un foglio ciclostilato intitolato La Valaddo.

Il primo numero porta la data novembre 1968 e nella prima pagina, a firma della direzione, viene sintetizzata l'attività svolta: la ricostruzione della croce in vetta al monte Malvicino, le varie gite ed escursioni. Si segnala però la mancanza di una sede propria. Vengono elencati i nominativi dei soci. Ben 42, compresi due soci onorari: l'insegnante Ettore Merlo sindaco e il signor Virgilio Gay.

Questo primo numero de La Valaddo contiene interessanti descrizioni di scalate (Orsiera, Rubinet, Ramier, Bric Boucìe, Tabor e Pelvoux in Francia), il pranzo sociale e L'angle dâ patouà con una documentata e dotta "Introduzione al patouà" del professor Ezio Martin. Con il proseguire dei numeri La Valaddo acquista sempre più importanza e consensi, non solo per la descrizione delle escursioni di indubbio valore alpinistico, ma soprattutto per la difesa delle tradizioni, della natura e della nostra antica e nobile parlata.

Nel 1969 La Valaddo esce normalmente, sempre in ciclostilato, variando le pagine ad ogni numero. Con atto notarile il 28/2/1969 si costituisce in Associazione Culturale con sede in Roure, frazione Villaretto, nell'ex casa comunale, con lo scopo primario di rinsaldare e sviluppare i rapporti fra le popolazioni di espressione provenzale nelle valli alpine piemontesi del Chisone, della Germanasca e dell'alta Doria Riparia.

Con il numero 11 La Valaddo cambia volto: viene stampata presso la Litografia E. Gilli di Torino, e abbandona lentamente lo scopo informativo iniziale, pur mantenendo il sottotitolo "Organo interno del Club Alpino di Villaretto", che muterà definitivamente con il numero 1 del marzo 1972.

Per concludere mi è gradito stralciare alcune frasi tratte da "Tanto per ... cominciare".

"Il periodico, apartitico e aconfessionale, si presenta al lettore come rivista di cultura valligiana, ma al tempo stesso vuole essere un giornale aperto ai problemi di attualità vitale per le nostre vallate. Si propone, quindi, di tutelare e di valorizzare il patrimonio storico e culturale, geografico e naturale delle nostre Valli e di favorire ogni indagine avente per oggetto i caratteri distintivi della regione nel linguaggio e nelle tradizioni popolari; ma anche di promuovere studi, iniziative e ricerche culturali, economiche e socio-ambientali utili ad una approfondita conoscenza delle comunità alpine".

Infatti il numero due del "Tanto per ... ricominciare" porterà come sottotitolo: Chisone - Germanasca - Alta Dora coinvolgendo vari studiosi delle valli sopraelencate e aumentando notevolmente il numero degli affezionati lettori, in Italia e all'estero.

Attualmente, La Valaddo annovera circa 600 Associati concentrati soprattutto nelle Valli Chisone, d'Oulx e San Martino, ma anche nel resto del Pinerolese e d'Italia, nonché all'estero.

Ugo Piton

 

Siamo lieti di comunicarvi che da oggi tutti i numeri della rivista a partire dal 1968 fino all'anno 2000 sono sfogliabili on line e scaricabili direttamente dal sito:

http://issuu.com/la_valaddo

Per vedere i sommari di ogni numero della rivista o per cercare un articolo preciso, invece, è possibile cliccare qui.

Per inviare una segnalazione o un articolo da pubblicare sulla rivista, è possibile mandare un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

   

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