Strumenti musicali
La Ghironda
L'origine della ghironda va ricercata nell'organistrum, grande strumento che necessitava di due suonatori e si usava per accompagnare il canto nella musica da chiesa nel secolo XII, del quale esiste una figura scolpita nel timpano della Basilica di San Giacomo di Compostela, in Spagna. In seguito lo strumento subì varie trasformazioni, ridusse le sue dimensioni e divenne, prima la symphonie des goliards e in seguito la moderna "vioulo" in patouà, "vielle a roue" in francese e "ghironda" in italiano.
E' uno strumentoa corde, fatte vibrare dall'azione di sfregamento del bordo impeciato di una ruota di legno ad esse sottostante, montata su di un asse solidale a una manovella. La cassa armonica può avere varie forme, le due più diffuse sono la forma "a chitarra" e quella "a liuto"; nella sua forma tardo ottocentesca, di norma monta 6 corde, delle quali 2 sono le chanterelles (i cantini) che producono le melodie e che sono tastati da tangenti applicate a tasti comandati dalle dita del suonatore, 2 o 3 sono corde di bordone che producono sempre la stessa nota di pedale, e l'ultima è una corda ritmica che poggia su un ponticello mobile a forma di zoccoletto (detto chien o trompette), con opportune variazioni dell'impugnatura della manovella, il suono prodotto da questa corda si interrompe per un breve attimo, consentendo così di produrre effetti di staccato e di accompagnamento ritmico.
Il violino
Il "viouloun" è presente in moltissime tradizioni musicali di ogni parte del mondo, e così anche nel territorio con tradizione occitana. In passato i suonatori usavano strumenti molto personalizzati, a volte di bassa qualità ed adattati alle proprie esigenze. Oggi il violino gode di rinnovato interesse e molti giovani suonatori, dopo un primo periodo di studi classici, funzionale a formare una solida base tecnica, affrontano e riscoprono il repertorio tradizionale.
Le fisarmoniche
Strumenti legati ad una concezione produttiva industriale, quindi con una diffusione massiccia ed omogenea, gli organetti e i vari tipi di fisarmonica hanno progressivamente occupato uno spazio di primo piano nello strumentario popolare europeo e mondiale. La relativa facilità d'uso e manutenzione, la completezza del suono, che garantisce melodia e accompagnamento hanno portato questi strumenti ad affiancare prima e a soppiantare poi (in molti casi) gli strumenti antichi.
Da un punto di vista costruttivo e tipologico troviamo:
- organetti: la caratteristica peculiare di questi strumenti è la completa bitonicità, nel senso che ad ogni bottone della tastiera "cantabile" e dei pochi bassi corrispondono due note diverse, secondo la direzione del mantice. Tali strumenti sono di norma dotati di 2 o 3 file di bottoni al canto e 8 o 12 bassi;
- fisarmoniche semidiatoniche o semitonate: rappresentano lo strumento "di mezzo", la transizione verso la moderna fisarmonica cromatica, in quanto, rispettata ancora la bitonicità alla tastiera cantabile, sono già munite di numerosi bassi e accordi di vario carattere (in numero da 24 a 60 e oltre), organizzati secondo un sistema unitonico. Era lo strumento più diffuso nelle valli occitane, su cui tutta una generazione di suonatori traspose e adattò il repertorio tradizionale, decretando il declino degli strumenti di concezione più arcaica;
- fisarmoniche cromatiche a bottoni e a piano: sono lo stadio più evoluto a cui è giunto lo strumento; tastiere unitoniche e di grande estensione (a bottoni o sistema pianoforte), presenza di accordi "organizzati" di vario carattere, ampie possibilità di registrazione ne fanno uno strumento evoluto e moderno, ideale per ricoprire il ruolo solista o intervenire in sostegno armonico o ritmico di altri.