Radici di pietra

RADICI DI PIETRA

Forti e fortificazioni minori in val Perosa, val S.Martino e val Pragelato fra XVI e XVIII secolo

di Ettore Peyronel

Provincia di Torino e Associazione Culturale La Valaddo - giugno 2007

 

Primo libro, edito dalla Provincia di Torino in collaborazione con La Valaddo,, ad essere presentato in Val Chisone, come ha esordito il presidente Raimondo Genre nel salone gremito della struttura polivalente di Inverso Pinasca, la sera del 18 ottobre u.s., Radici di pietra è il frutto del lavoro certosino, preciso e meticoloso, di Ettore Peyronel, già noto per aver pubblicato, presso l’editore Alzani, “La Castellania di Val S.Martino” (luglio 2000).

L’architetto Franco Carminati, chiamato ad illustrare le caratteristiche dell’opera, ne ha evidenziato i pregi maggiori. Basandosi su un’attenta osservazione del territorio, alla ricerca di segni e tracce non sempre palesi, e su una solida documentazione archivistica, l’autore ha sviluppato un tema - Forti e fortificazioni minori in val Perosa, val S.Martino e val Pragelato fra XVI e XVIII secolo - finora trattato solo marginalmente e l’ha fatto in un’ottica del tutto diversa da quella tradizionale. La narrazione dei fatti d’armi di cui tali opere sono state lo scenario, si inserisce, senza oscurarla, nella microstoria delle popolazioni valligiane, contraddistinta da vessazioni e prepotenze di vario genere, da persecuzioni per motivi religiosi e non, per lo più dall’infausto epilogo.

La ricerca, cosi intesa, non è esaltazione della guerra. “Guai a una società che deve reggersi su di essa“, ha ammonito l’assessore provinciale alla cultura Valter Giuliano. La storia, maestra di vita, ci insegni ad evitarla! Grazie dunque allo storico locale, cosi generoso da offrire il proprio lavoro alle comunità valligiane per permettere loro di “riscoprire, nella pietra, quelle radici che non vedrebbero e di cui altrimenti saprebbero poco o nulla”.

Ettore Peyronel ha quindi ricordato che fu proprio suo padre ad incentivare il suo interesse per la lettura del territorio ponendogli degli interrogativi durante un’escursione al colle Laz Arâ, dove sono ancora visibili le tracce del campo trincerato realizzato, nel 1704, dal Duca di La Feuillade.

Il piacere di scrivere, di ricercare qualcosa e di comunicarlo agli altri sono alla base di questo libro che si presenta in una veste tipografica gradevole, impreziosito da una ricca documentazione fotografica ed iconografica dei luoghi individuati, comprendente piantine tratte dai più antichi catasti disponibili e riproduzioni di documenti originali .

La consultazione è agevole perché la materia trattata è ben suddivisa in capitoli: undici dedicati alle opere maggiori, tre a quelle minori,divise per valle, uno agli assedi.

Le carte ed i disegni preparatori, seguiti da una bibliografia dettagliata e dall’elenco delle fonti documentali archivistiche e non, concludono il volume, diffuso e distribuito dall’associazione culturale La Valaddo .

Di dimensioni ridotte, esso può diventare la guida indispensabile da mettere nello zaino durante le escursioni ed essere un utile strumento didattico per gli insegnanti che vogliano inserire, nelle loro programmazioni, degli itinerari mirati alla conoscenza delle valli Chisone e Germanasca.

Annalisa Coucourde

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